IDA Regional
Meeting
Inquinamento luminoso e
salvaguardia dell'ambiente notturno
Venezia: Salvare la notte
Light pollution and the protection of the night
environment
Venice: Let's save the night
with the patronage of:
Regional Bureau
for Science in
Europe
Regione
Veneto
Venerdì 3 Maggio 2002
Palazzo
Papadopoli
Venice, S. Polo 1364
RESOCONTO DEL CONVEGNO

Il convegno è iniziato alle ore 9.00 sotto la
presidenza del Prof. Francesco Bertola, decano del
Dipartimento di Astronomia dell'Università di Padova, accademico dei
Lincei e fondatore della Commissione 50 (protezione dei siti
astronomici) dell'Unione Astronomica Internazionale.

Ha preso la parola per primo il Dr. Georg
Umgiesser, oceanografo dell'Istituto per lo Studio delle Grandi Masse del CNR nel cui
Palazzo Papadopoli si è svolto il Convegno, che ha portato
i

saluti del Direttore Prof. Luigi Alberotanza,
fuori sede per un convegno del suo settore di ricerca. Georg
Umgiesser ha illustrato le attività dell'Istituto e la storia di
questo splendido palazzo veneziano della metà del '500.
Ha poi preso la parola il Prof. Pierre
Lasserre, Direttore del Regional Bureau for Science in Europe
dell'UNESCO. Questo ente non solo ha patrocinato il convegno ma
ha anche sostenuto le spese per invitare i relatori provenienti dai
paesi dell'Est europeo e sosterrà una parte delle spese di stampa
degli Atti del Convegno

grazie ad un contratto con l'ISTIL. Il Prof.
Lasserre ha affrontato il problema sollevato in una lettera del
Prof. Derek McNally, ex segretario generale dell'Unione Astronomica
Internazionale e organizzatore del convegno UNESCO/IAU/ICSU "Adverse
Environmental Impacts on Astronomy"( Parigi, 30/6-2/7 1992) e da una
successiva lettera del Prof. Malcolm Smith, Direttore
dell'Osservatorio Astronomico di Cerro Tololo e presidente del
gruppo di lavoro "Controlling light pollution dell'Unione
Astronomica Internazionale. Essi avevano auspicato che il processo
per dichiarare il Cielo Notturno dall'UNESCO, incagliatosi per
motivi procedurali anni fa, venisse rimesso in moto. Numerosissime
lettere (si veda più oltre) sono giunte per sostenere questa
richiesta. Pierre Lasserre ha spiegato che il problema è dovuto al
fatto che l'UNESCO lavora in base a convenzioni internazionali e
l'attuale convenzione per la dichiarazione dei World Heritage Sites
prevede che ogni paese proponga all'UNESCO i siti nel suo territorio
che desidera ricevano questo titolo. Il cielo notturno, come il
fondale marino, sono invece beni sovranazionali e quindi non possono
cadere entro la precedente convenzione. Quindi è necessario
provvedere ad un nuovo percorso, del tutto specifico, come è
accaduto ad esempio per l'Antartide. Egli comunque ci ha assicurato
il suo aiuto per quanto in suo potere in modo che si possa
intraprendere la strada per ottenere questo importante
risultato.
Il Dr. Bob Gent, European Liaison Manager
dell'International Dark-Sky Association, ha portato il saluto della
prestigiosa associazione internazionale che combatte in tutto il
mondo

This
photo thanks to Korado Korlevic
l'inquinamento luminoso ed ha presentato un
riassunto degli effetti ambientali dell'inquinamento luminoso alla
luce dei risultati del convegno "Ecological Consequences of
artificial night lighting" organizzato dall'UCLA a Los Angeles il
23-24 febbraio 2002.
Hanno poi preso la parola i rappresentanti degli
enti organizzatori e che hanno collaborato:
L'avv. Mario Di Sora, presidente della
sezione italiana

dell'International Dark-Sky Association, la
terza sezione nel mondo per ordine di importanza, nonchè direttore
dell'Osservatorio Astronomico di Campocatino.
L'ing. Diego Bonata presidente di
Cielobuio, l'organizzazione che ha promosso l'approvazione
della legge LR 17/2000 della Regione

Lombardia e che ha avuto l'onore per questo
successo di avere il nome Cielobuio assegnato ad un pianetino
recentemente scoperto.
Il sig. Leopoldo Dalla Gassa presidente di
Venetostellato, il coordinamento veneto contro l'inquinamento
luminoso,

che si occupa della protezione del cielo notturno
in veneto.
Il Dr. Pierantonio Cinzano, direttore
scientifico della sezione italiana dell'International Dark-Sky
Association e presidente dell'ISTIL, Istituto di Scienza e
Tecnologia dell'Inquinamento Luminoso, un ente senza fini di lucro
avente come scopo lo sviluppo e la promozione della ricerca
scientifica sull'inquinamento luminoso nonché lo sviluppo e la
diffusione di tecnologie e metodi per limitare l'inquinamento
luminoso ed i suoi effetti sull'ambiente.

L'ISTIL è noto per aver contribuito alla
preparazione dell'Atlante Mondiale della Brillanza artificiale del
cielo notturno pubblicato nel periodico della Royal Astronomical
Society, sostenendo anche le spese per la visita in Italia di un
ricercatore del National Geophysical Data Center. In meno di un anno
di vita ha pubblicato il Rapporto ISTIL 2001 "Stato del cielo
notturno in Italia e inquinamento luminoso" disponibile sul suo sito
web, ha organizzato un incontro con il fondatore dell'International
Dark-Sky Association Prof. David Crawford, ha allestito uno
strumento automatico per la misura spettroscopica e fotometrica del
fondo cielo, WASBAM, ha partecipato alla realizzazione di un
documentario di RAI Educational e pubblicherà gli Atti di questo
convegno.
I rappresentanti degli enti organizzatori hanno
ringraziato il pubblico presente e tutti coloro che hanno permesso
la realizzazione di questo convegno e cioè:
- il Prof. Luigi Alberotanza, padrone di casa,
direttore Istituto per lo studio della dinamica delle grandi masse
del CNR che ha messo a disposizione gratuitamente questa bella sala
ed il suo Istituto per il convegno
- il Prof. Pierre Lasserre, direttore del Regional
Bureau for Science in Europe dell'UNESCO che oltre ad assicurare il
patrocinio di detto ente ci ha permesso di invitare gli ospiti
stranieri e contribuirà alla pubblicazione degli
Atti
- la Regione Veneto che ha dato il suo patrocinio,
anche se non ha potuto dare il contributo che avevamo
richiesto
- il Prof. Francesco Bertola, decano del
Dipartimento di Astronomia dell'Università di Padova, che ha
accettato di presiedere il convegno
- i qualificati e disponibili relatori e i
rappresentanti degli altri enti qui presenti
- tutti coloro che da tutto il mondo hanno inviato
messaggi di augurio e di sostegno
- il comitato organizzatore, composto da
Pierantonio Cinzano, Francesco Dal Corso, Leopoldo Dalla Gassa,
Francesco Rizzoli e Silvano Tocchet
- tutte le persone come la sig.a Marzia Villella
che hanno aiutato.
Hanno poi preso la parola per portare i saluti
delle loro associazioni, il Dr. Paolo Perlasca,
Responsabile dell'Ufficio per Venezia e Alto Adriatico del WWF
Italia,

l'arch. Cristiano Gasparetto,
rappresentante di Italia Nostra,

mentre il rappresentante di Legambiente Dr.
Angelo Mancone, impossibilitato a presenziare di persona, ha
inviato un messaggio in cui tra l'altro dice: "Il buio come
occasione di scoperta. Fu questa l'intenzione di una proposta che
Goletta Verde avanzò in alcune sue tappe (una fu Chioggia) alcuni
anni fa: spegnere in spiaggia le luci e dedicarsi al cielo stellato.
Riprendere insieme questa proposta quest'anno potrebbe essere
un'azione appropriata per estendere il messaggio che questo convegno
lancia: salvare la notte. Tutte le persone con dei sentimenti ne
sarebbero grate. Per coloro invece che tentano di tenerli distanti
da sé potrebbe essere l'occasione per incrinare le loro
sicurezze."
Poi ha preso la parola a nome dell'Unione
Astrofili Italiani il Prof. Giancarlo Favero, già suo
presidente, che ha portato i saluti dell'associazione e dell'attuale
presidente Prof. Emilio Sassone Corsi.

L'UAI è stata, molti anni fa, la prima ad
occuparsi del fenomeno dell'Inquinamento Luminoso in Italia. In
questi anni la sua commissione CNIL ha svolto un compito di
sensibilizzazione dell'opinione pubblica e di proposizione di
accordi, regolamenti, convenzioni, disegni di legge che hanno
consentito di porre il tema dell'inquinamento luminoso ai giusti
livelli giornalistici, industriali e politici. Per combattere
efficacemente l'inquinamento luminoso occorre, secondo l'UAI,
riuscire a coordinare diverse componenti: 1. una informazione sempre
più specifica e dettagliata sui danni ambientali provocati dall'IL;
2. una proposizione di disegni di legge a vari livelli (dal
nazionale al regionale fino al comunale) che consentano, all'interno
di un equilibrio tra sviluppo sostenibile e contenimento dell'IL,
una regolamentazione sempre più specifica in materia; 3. la
sottoscrizione di un insieme di accordi con Case Costruttrici o con
Società di Gestione di impianti di illuminazione che consentano un
reale controllo del problema alla fonte; 4. un attento e capillare
controllo del territorio che costantemente verifichi l'applicazione
delle leggi in vigore e ne denunci gli abusi.
ll Prof. Salvatore Furia, fondatore e
Direttore della Cittadella delle Scienze di Campo dei Fiori, Varese
e del Centro Geofisico Prealpino, studioso molto noto in Lombardia,
ha fatto pervenire i suoi auguri in un toccante messaggio tramite la
sig. a Adriana Manetta, segretaria di Cielobuio:

"...Ma l'uomo, quest'uomo moderno, frustrato,
nevrotico, a volte disperato ha la possibilità di disporsi
serenamente al riposo, alla quiete o di dedicarsi ad occupazioni che
sviluppino le sue conoscenze e le sue capacità? Forse nelle
megalopoli abnormemente sviluppate, cresciute in spregio a piani
regolatori, con il verde pubblico e boschivo ammalorato dall'
inquinamento atmosferico? Forse nei tristi ed avvilenti quartieri
senza spazi, senza nemmeno la consolazione dello sguardo sul cielo
stellato?
I nostri bambini potrebbero scoprire che c'è il
cielo, che il mistero è altissimo come il silenzio che vive lassù
tra le stelle ma che vive anche in noi e che ci porta alle giuste
altezze dalle quali accorgerci delle vere dimensioni del mondo. I
nostri bambini scoprirebbero, forse, come ricordare qualcosa per i
giorni in cui potrebbero cadere nell'errore di credere che tutto ciò
di cui l'uomo abbisogna sta qui sulla Terra. Potrebbero scoprire un
nuovo Universo, un nuovo mondo ed un nuovo modo di
esistere.
Sotto la cupola dell'Osservatorio si affollano
fanciulli ed anziani..."
L'On. Lorenzo Calzolaio, presentatore alla Camera dei
Deputati della proposta di legge 697 "Norme per il risparmio
energetico e per la lotta all'inquinamento luminoso", ha inviato un
messaggio di saluto: "Credo che una normativa quadro contro
l'inquinamento luminoso possa essere una delle innovazioni
ambientali più importanti della XIV legislatura (come lo furono le
leggi sull'inquinamento acustico nella XII e sull'inquinamento
elettromagnetico nella XIII). L'iter parlamentare si è avviato
tempestivamente ma ora è fermo da troppi mesi; è utile una
sollecitazione al Parlamento, affinché faccia presto e bene." "Non
credo che la legge quadro nazionale debba definire dettagli o
invadere autonomie regionali e locali. Anzi, occorre far tesoro
delle leggi e delle esperienze diffuse. In tal senso,
l'approfondimento dell'analisi e delle proposte riferite alla
regione Veneto sono molto utili anche a livello nazionale.
Consulterò volentieri relazioni e materiali del convegno di
Venezia."
Ai suoi saluti si aggiungono quelli del consigliere regionale
Marco Moruzzi della Regione Marche, proponente di una legge
contro l'inquinamento luminoso nella sua regione: "un azione
legislativa certamente rafforzata dall'interesse che anche in questa
occasione la Regione Veneto dimostra".
Al termine della sessione di apertura il Dr.
Pierantonio Cinzano ha letto una sintesi delle numerosissime
lettere giunte agli organizzatori per augurare un proficuo
lavoro ai convenuti e per chiedere all'UNESCO di dichiarare il Cielo
Notturno patrimonio dell'Umanità.
"Ciascuno di noi sarà intellettualmente più povero se
l'accesso al cielo stellato non sarà più possibile" dichiara il
Prof. Derek McNally dell'Osservatorio astronomico di Londra,
organizzatore del convegno UNESCO di Parigi nel 1992 ed ex-
segretario generale dell'unione Astronomica Internazionale invitando
l'UNESCO a rivedere le sue regole per permettere di assegnare anche
al cielo notturno lo status di Patrimonio del Mondo. Il Prof.
Malcolm Smith, Direttore del Cerro Tololo Interamerican Observatory,
Direttore Associato del National Optical Astronomy Observatory
(NOAO), vice presidente della Commissione 50 (protezione dei siti
astronomici) dell'Unione Astronomica Internazionale e presidente del
suo gruppo di lavoro "Controlling light pollution" ha chiesto che il
meeting di Venezia aiuti ad avviare il processo per dichiarare il
cielo notturno Patrimonio del Mondo. "La Società Astronomica
Americana incoraggia con forza l'UNESCO a dichiarare il cielo
notturno un patrimonio del Mondo. Il cielo notturno è parte di tutte
le nazioni ed è visibile da tutti gli uomini." dichiara il documento
approvato dalla Società ed inviatoci dalla Presidentessa Prof.
Anneila Sargent tramite il Comitato sull'Inquinamento Luminoso
presieduto da Arthur Upgren. "Un passo cruciale per proteggere il
cielo notturno" lo definisce il Dr. Josef Hron che scrive a nome
dell'Istituto di Astronomia dell'Università di Vienna. Di "argomento
di tremenda importanza" parla il Direttore dell'Istituto di
Astronomia dell'Università delle Hawaii, dove si trovano i maggiori
telescopi americani dell'emisfero Nord, inviandoci il suo "Aloha".
Un "forte sostegno" ci arriva dall'Oficina de proteccion de la
calidad del Cielo del Norte del Chile (OPCC) che si occupa della
protezione del cielo nel Nord del Cile dove si trovano i maggiori
telescopi dell'emisfero Sud. "E' straordinariamente importante che
le future generazioni possano vedere ancora il cielo stellato che
noi possiamo osservare oggi" scrive il responsabile per la
divulgazione del Gemini South Observatory. "Le soluzioni tecniche
per mantenere i vantaggi dell'illuminazione evitando la dispersione
di luce verso l'alto ora ci sono. E' il momento giusto per
dichiarare il cielo notturno parte del Patrimonio del Mondo" dice
Olivier Hainaut, team leader del New Technology Telescope
dell'European Southern Observatory. "C'e' un unico Cielo Notturno, e
per una grande frazione della popolazione mondiale la natura
originaria del Cielo Notturno e' andata perduta" commenta il Prof.
Roy Garstang dell'Università del Colorado, uno dei maggiori studiosi
di inquinamento luminoso. Di "disperato bisogno di protezione contro
pratiche di illuminazione selvagge, sciupone e senza cura" parlano i
membri della Società Astronomica di Victoria (Australia). Altre
bellissime lettere sono giunte dalle organizzazioni europee come la
Campaign for Dark Skies della British Astronomical Association, la
Cel Fosc spagnola , la Dark-Sky Germany, la Dark-Sky Switzerland,
l'IDA Holland, il Light Pollution Awareness Group di Malta, da
sezioni dell'IDA di tutto il mondo, come la IDA-Chile e la sezione
della California Centrale - leader delle sezioni USA, e da singoli
astronomi o semplici cittadini.
A questo punto sono iniziati gli interventi
relativi alla sessione della mattinata, con la sezione
dedicata al problema della percezione del cielo notturno.


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Per primo ha parlato il Prof. Giuliano
Romano, già docente di Cosmologia e docente di Storia
dell'Astronomia all'Università di Padova. Giuliano Romano, che ha
introdotto nei lontani anni '70 la ricerca archeoastronomica in
Italia, ha ricordato ciò che
ha rappresentato la visione e lo studio del cielo nelle antiche
civiltà, dalla preistoria, alle più lontane culture che stanno alla
base del nostro sviluppo culturale e della nostra civiltà fino ad
oggi.

Giuliano Romano ha concluso la sua relazione con
una serie di accorate considerazioni: "Ma perché allora oggi
vogliamo negarci questo straordinario spettacolo del cielo stellato?
Perché, come animali che non hanno la capacità di rivolgere gli
occhi al cielo, vogliamo privare anche i nostri bambini di ammirare
la natura nella sua più spettacolare grandiosità? Non v'è certamente
alcun spettacolo, immaginato dall'ingegno umano, che possa
eguagliare quello che il cosmo ci offre con grande semplicità. I
sentimenti profondi di pace, di bellezza, di umiltà, di esaltazione,
di profonda armonia, solo la visione del cielo ci può dare. Il cosmo
è armonia, ordine, maestosità. La sola ammirazione del cielo e dei
suoi fenomeni, ci ridimensiona, ci misura, ci paragona all'infinito
che sembra, sommergerci nella sua immensità. Ma questo spettacolo
inimitabile ci tocca anche nel più profondo del nostro animo
suscitandoci una ammirazione esaltante. Quanti poeti hanno cantato
il cielo, le sue bellezze, le sue glorie. E' certamente a questo
grande ed inimitabile spettacolo che sono state dirette le prime
liriche degli antichi cantori che hanno immaginato in questa volta
stellata il regno degli dei, delle forze della natura, della potenza
di colui che tutto muove. Sarebbe profondamente stupido e crudele
magnificare la falsa bellezza di un mondo artificiale se ignoriamo
quello più genuino, profondo, prezioso, rappresentato dalla natura e
specialmente dallo spettacolo del cielo stellato. Guai continuare
sulla via che inaridisce il cuore e che ci umilia e ci istupidisce
negando ai nostri figli e a noi stessi questo straordinario mondo.
Forse siamo ora giunti al momento in cui vogliamo dimenticare lo
spettacolo che ci sovrasta e che ci nobilita, volgendo il nostro
sguardo verso il basso? Verso le miserie, le piccolezze, che da
sciocchi riteniamo fondamentali? Ci siamo dimenticati di quanta
esaltazione ispirava nel nostro animo quando da bambini o da giovani
abbiamo potuto rivolgere verso l'alto il nostro sguardo ammirati da
queste insuperabili bellezze e pieni di domande sul nostro destino?
Erano queste delle sciocchezze, erano esse forse le ingenuità degli
immaturi, oppure invece erano qualcosa di molto più importante di
esaltante e di formativo? Dobbiamo far tesoro di quanto le grandi
civiltà, maestre di vita e di saggezza, ci hanno insegnato riguardo
al rapporto tra il cielo e il nostro spirito. Sarà assai triste quel
giorno, forse non lontano, nel quale ci vergogneremo della nostra
attuale grande insipienza. Ma, se abbiamo coraggio e grande
determinazione, siamo ancora in tempo per riparare ai nostri
errori." La sua relazione si è conclusa con un lunghissimo e
caloroso applauso che ha dimostrato come l'uditorio condividesse a
pieno le sue sagge parole.
Poi ha parlato il Dr. Pierantonio Cinzano
che si
occupa di studio e monitoraggio dell'inquinamento luminoso da terra
e da satellite all'Università di Padova ed è presidente
dell'ISTIL. Pierantonio Cinzano ha introdotto il problema
dell'inquinamento luminoso,

illustrando il significato dei
termini "inquinamento" e "luminoso", il meccanismo con cui si
produce la luminosità artificiale del cielo, la preoccupante
situazione del cielo notturno in Italia, in Europa e nel Mondo alla
luce degli studi eseguiti con i satelliti DMSP dell'US Air Force
nell'ambito dei progetti di ricerca che egli coordina. Infine ha
discusso quali sono le attuali possibilità della popolazione di
percepire l'Universo e quali saranno i possibili scenari
futuri.
Per la parte dedicata all'ambiente naturale, ha
preso la parola il Prof. Pierfrancesco Ghetti del Dipartimento
di Scienze Ambientali dell'Università Ca' Foscari di Venezia,
ordinario
di Ecologia e docente di Ecologia Applicata, Valutazione di Impatto
Ambientale, Analisi di Sistemi Ecologici, Direttore del
centro Interdipartimentale IDEAS e già preside della facoltà di
Scienze Matematiche, Fisiche

e Naturali. Pierfrancesco Ghetti ha affrontato una
acuta analisi dei rapporti tra inquinamento e qualità della vita
richiamando l'importanza di inserire l'inquinamento luminoso
nell'ambito degli altri problemi ambientali. Bisogna affrontare il
problema dal punto di vista di una cultura globale che in questo
millennio deve indirizzare tutta l'azione del uomo verso una
filosofia della qualità. Abbiamo raggiunto un livello tecnologico
che ci permette di intervenire sulla natura e sull'ambiente ma ora
bisogna imparare ad intervenire non più deformando bensì conservando
i valori essenziali del vivere e dell'ambiente.
Al termine, avendo già fatto il Dr. Bob Gent il
suo intervento in apertura, ha preso la parola il Dr. Lorenzo
Fornasari, biologo,
Presidente dell'Associazione FaunaViva, che svolge attività di
ricerca presso il Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università
degli Studi di Milano Bicocca e tiene il Corso di Zoologia
Applicata

presso
l'Università degli Studi di Pavia. Lorenzo Fornasari, che
coordina anche il programma di monitoraggio degli uccelli
nidificanti in Italia per il Ministero dell'Ambiente ed è membro del
direttivo dello European Bird Census Council, da oltre 20 anni si
occupa di problemi di conservazione della fauna e di recente ha
iniziato a occuparsi degli effetti provocati dalle attività
aeroportuali sugli uccelli in migrazione. Ha illustrato ai convenuti
i principali effetti dell'illuminazione artificiale sulla avifauna,
presentando gli impressionanti risultati di uno studio triennale
dell'impatto dell'Aeroporto di Malpensa sulle migrazioni e una nuova
indagine sull'Aeroporto cantonale di Locarno.
Per la parte dedicata al problema di Venezia ha
preso la parola il Prof. Francesco Rizzoli, professore a
contratto all'Università Cà Foscari di Venezia, il quale ha discusso
il problema dell'inquinamento luminoso nella città. "Venezia - ha
detto - ha

diritto ad una rigorosa ed accurata tutela e un
accurato controllo della sua illuminazione pubblica, sia per ovvi
motivi storici , legati alla percezione di volumi ed architetture,
il cui valore estetico non può prescindere dalla illuminazione per
la quale furono creati , sia per motivi legali , alla luce delle
norme della Legge 22 della Regione Veneto, sia per il rispetto degli
abitanti che vedrebbero stravolto il loro rapporto con l'ambiente
cittadino, cosi particolare per l'assenza di rumori violenti e
delicati effetti cromatici. Le recenti installazioni di lampade ai
vapori di mercurio sulle vecchie armature dei lampioni e la
creazione di altri punti luce hanno suscitato vivaci proteste dei
veneziani consapevoli della grave e volgare perdita di identità
della loro città."
Per la didattica e la divulgazione ha preso la
parola la Prof. Lucia Corbo del Ministero dell'Istruzione
dell'Università e della Ricerca.

Lucia Corbo ha coordinato
il Progetto "Gli studenti fanno vedere le stelle" nel cui ambito
sono state promosse le Settimane dell'astronomia ed ha collaborato
presso la Direzione Ordinamenti scolastici-Area Autonomia del MIUR
al coordinamento della 3° settimana dell'astronomia, svoltasi
quest'anno. Ha illustrato ai presenti le attività didattiche svolte
nell'ambito del suddetto progetto, e quelli delle scuole
polo: la Scuola Media “Pisani”
di Venezia-Lido www.vialattea.net/eratostene (Rete di
Eratostene), l'Istituto Nautico “Artiglio” di Viareggio www.nauticoartiglio.lu.it (Rete delle scuole dotate di planetario) e del Liceo
Classico Sperimentale “B.Russell”di Roma www.liceorussell.roma.it
(monitoraggio dell'inquinamento luminoso). In particolare
sono
interessanti i risultati dei monitoraggi dell'inquinamento luminoso
promossi dal Ministero.
Un dato emerge con
chiarezza: nelle città e in larghe aree intorno ad esse le stelle
osservabili ad occhio nudo si sono ridotte da 6000-7000 a 240 circa,
quante sono le stelle fino alla magnitudine 3.4. Rappresentano il 4%
delle stelle osservabili: se si eliminano quelle più basse
sull'orizzonte si è perso ben più del 96% delle stelle osservabili
in un cielo stellato.
L'ing. Silvano Tocchet, dell'Istituto
Tecnico Industriale di Vittorio Veneto ha illustrato due esperienze di insegnamento dell'inquinamento luminoso in
scuole di grado diverso in Veneto.

La prima è un Istituto Tecnico Industriale, la seconda una
Scuola elementare. I futuri Periti Industriali
hanno prodotto tre documenti, il primo di carattere legislativo (una
lettura comparata delle leggi regionali esistenti); il secondo
prende in esame gli aspetti tecnici del fenomeno dal punto di vista
illuminotecnico, il terzo elaborato analizza il fenomeno dal punto
di vista ambientale e sociale, partendo dalla definizione di i.l. ,
proseguendo con l’analisi degli effetti dell’i.l. sull’uomo,
sull’ambiente e portando esempi concreti e possibili
soluzioni. La classe 5°A, della Scuola
Elementare di Santa Maria, un piccolo paesino in comune di Revine
Lago (TV), ha realizzato un ipertesto con spunti di notevole
efficacia e freschezza: dalla ricerca di Agostino e Filippo “Un
cielo sano”, alla “Lettera al Sindaco” di Revine Lago di Alessandra
ed Elisa, al racconto vincitore assoluto nella categoria individuale
“Pino l’Altino” scritto da Matteo e Petra. La
semplicità e nello stesso tempo la correttezza con la quale i
ragazzi hanno colto il senso della lotta all’i.l. per la
salvaguardia del cielo notturno è disarmante e la dice lunga
sull’ambiente (e il Cielo è parte dell’ambiente e del mondo in cui
viviamo), che i ragazzi, i futuri cittadini di domani, si aspettano
di trovare e che abbiamo l’obbligo morale - ha detto Tocchet - di
lasciare loro in eredità.
Alla fine la parola è andata al giornalista de Il
Gazzettino Dr. Adriano Favaro che con il suo intervento sulla
divulgazione della conoscenza delle problematiche inerenti
l'inquinamento luminoso

ha introdotto la successiva conferenza
stampa.
Al termine della sessione mattutina i convenuti
hanno potuto ritemprarsi con un ricco buffet allestito dalla celebre
ditta Rosasalva nel salone delle feste del Palazzo Papadopoli, che
guarda sul Canal Grande, e offerto dai gruppi astrofili
aderenti a VenetoStellato.

Anch'esso come molte altre parti del convegno sono
state curate dall'infaticabile Francesco Dal Corso,
responsabile locale di Venetostellato.
Durante il buffet i convenuti hanno potuto
ammirare le opere di Natasa Radovic, un'artista veneziana di
origine croata specializzata nella fotografia di panorami e
chiaroscuri notturni


della città. I presenti hanno tributato un
caloroso applauso all'artista, sia per la sua abilità che per la
preoccupazione da lei manifestata che la crescita indiscriminata
dell'illuminazione e dell'inquinamento luminoso possa privare
Venezia dei chiaroscuri che costituiscono il soggetto della sua
arte. Nella figura, Arsenale Lights (1995/96).
Alle ore 15 è iniziata la fitta sessione
pomeridiana, presieduta dal Dr. Pierantonio
Cinzano.


Per primo ha preso la parola l'avv. Mario Di
Sora, presidente della sezione italiana dell'International
Dark-Sky Association. Mario Di Sora, e' stato per 8 anni
coordinatore della Commissione per lo studio dell'inquinamento luminoso della Società Astronomica
Italiana. In tale veste ha elaborato il testo dei primi
regolamenti

comunali che sono stati approvati nella nostra
nazione e i vari disegni di legge che sono stati presentati prima
alla Camera dei Deputati nel 1992 (n° 1296) e successivamente al
Senato nel 1994 (n° 511) e nel 1996 (n° 751). Per verificare meglio
l'efficacia delle altre normative vigenti nel mondo ha compiuto dei
periodi di studio negli USA, alle Canarie, in Cile e in Australia.
E' stato l'estensore del testo della legge della Regione Lazio ed è
attualmente consulente di detto ente per la redazione delle norme di
attuazione. Nel suo intervento ha
illustrato gli eccellenti risultati nel campo del risparmio
energetico ottenuti da alcuni comuni applicando opportune misure di
contenimento dell'inquinamento luminoso. I primi provvedimenti
(Giuliano di Roma, Ferentino e Frosinone) sono stati approvati nel
1996 e prevedono anche la modifica e l'adeguamento di tutti quelli
preesistenti entro 5 anni dalla loro approvazione. L'azione di
modifica di vecchi impianti ha riguardato (sia in Frosinone che in
Ferentino) i seguenti tipi di insediamenti: industriali,
artigianali, commerciali, uffici ed enti pubblici, condomini privati
e popolari (I.A.C.P.). Solo in questo comparto la riduzione, stimata
per difetto, è di circa 28 milioni di lumen sul territorio di
Frosinone e di circa 12 milioni di lumen su quello di Ferentino. Il
costo della bolletta iniziale è passato da € 12.913
ad € 3.711. Il costo dell'intervento è stato di
circa € 8800 nel 2001 e verrà pertanto ammortizzato entro 1
anno. L'esperienza mostra che l'adozione di vetri piani, anche in
fase di modifica di vecchi impianti, non compromette l'uniformità
della luminanza. Sostituendo vetri prismati con vetri piani e
lampade al mercurio con lampade al sodio l'uniformità in molti casi
è notevolmente migliorata e l'illuminamento è passato da 6 a 50 lux.
In altri impianti è bastato sostituire la coppa in policarbonato con
un vetro piano temperato per passare, sul piano di calpestio, da 7
lux a 25 lux (costo dell'operazione circa 5 €). Questo è dovuto al
fatto che con il tempo la coppa in materiale plastico si opacizza
fino ad assorbire oltre il 50% della luce. Molti impianti vengono
certificati per dispersioni minori o uguali all'1% ma in realtà dopo
il primo anno di vita possono già arrivare al 3% mentre con
l'adozione di vetri piani questo non accade.
Il Prof. Giancarlo Favero dell'Università
di Padova, già presidente dell'Unione Astrofili Italiani per tre
mandati biennali, è uno dei padri

della legge contro l'inquinamento luminoso della
Regione Veneto LR 22/1997. Nella sua relazione ha raccontato la
lunga e avventurosa storia, cominciata nel 1994, dell'iter per
ottenere l'approvazione di questa legge, che è stata la prima legge
contro l'inquinamento luminoso approvata in Italia. La legge ha
tracciato una via che è stata percorsa in seguito da altre regioni.
"Agli illuminotecnici - ha concluso Giancarlo Favero - faccio
l'augurio di usufruire a pieno di leggi come questa, tese al
miglioramento dell'ambiente dell'uomo e quindi alla valorizzazione
del loro qualificato intervento urbanistico.
Il Dr. Pierantonio Cinzano, direttore
scientifico della sezione italiana dell'International Dark-Sky
Association e presidente dell'Istituto di Scienza e Tecnologia
dell'Inquinamento Luminoso (ISTIL), è uno dei fondatori con l'avv.
Mario Di Sora della lotta

all'inquinamento luminoso in Italia, nel
1989. Si occupa di studio e monitoraggio dell'inquinamento luminoso
da terra e da satellite al Dipartimento di Astronomia
dell'Università di Padova ed è membro del comitato tecnico 4-21
"Interference by light on astronomical observations" della
Commission Internationale de l'Eclairage (CIE), del Gruppo di Lavoro
"Inquinamento luminoso" dell'UNI e del Gruppo di Lavoro "Controlling
light pollution" dell'Unione Astronomica Internazionale. Nella sua
relazione Pierantonio Cinzano ha illustrato i meccanismi attraverso
cui l'inquinamento luminoso produce la luminosità artificiale del
cielo notturno e quali di conseguenza debbano essere i requisiti
tecnici necessari per limitare efficacemente gli effetti
dell'inquinamento luminoso. In particolare ha approfondito il
significato e il reale effetto dei limiti percentuali al flusso
luminoso disperso verso l'alto. Ha mostrato l' inadeguatezza di
porre limiti esclusivamente al flusso luminoso totale emesso verso
l'alto, senza tenere conto della direzione di emissione. Ha poi
mostrato un confronto tra l'intensità luminosa di un campione di
strade nelle direzioni per cui risulta più inquinante e i limiti
all'intensità luminosa degli apparecchi nelle stesse direzioni posti
da alcuni testi di legge, in modo da consentire a tutti di rendersi
conto della loro maggiore o minore efficacia (più efficace risulta
la LR 17/00 della Lombardia). Infine ha riassunto le più comuni
obiezioni ai provvedimenti da adottare e ne ha mostrato la mancanza
di fondamento.
L'ing. Diego Bonata, libero professionista,
Presidente di CieloBuio - Coordinamento nazionale per la protezione
del cielo notturno, membro fondatore della Società Astronomica
Orobica. Diego

Bonata ha illustrato la Legge della Regione
Lombardia n. 17 del 27/03/2000 "Misure urgenti in tema di risparmio
energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta
all'inquinamento luminoso" e gli aspetti della sua applicazione. Nel
Febbraio 2001 la Regione Lombardia ha ricevuto da IDA, UAI e
Cielobuio il premio internazionale Per una stella in più
proprio per quell'ottima legge i cui provvedimenti molti vorrebbero
introdurre anche nelle altre regioni. Cielobuio ha giocato un ruolo
fondamentale di supporto all'approvazione della proposta di legge,
sottoscritta da oltre 25.000 cittadini. Il relatore ha illustrato i
positivi risultati dell'esperienza in Lombardia, tra cui il fatto
che dopo 2 lustri di stagnazione del mercato illuminotecnico
italiano la LR17/00 ha richiesto un rinnovamento della produzione ed
ha vivacizzato inaspettatamente il mercato. La legge infatti non può
che stimolare lo sviluppo tecnologico di apparecchi ed impianti ad
elevato contenuto prestazionale anziché esclusivamente decorativi
come oggi si tende a fare, ed infatti all'Intel 2001, fiera
internazionale dell'illuminotecnica, sono stati presentati numerosi
nuovi apparecchi a norma di questa legge. Numerosi produttori hanno
e stanno certificando i loro apparecchi in laboratori specializzati.
A fine dicembre un produttore ha persino brevettato un nuovo corpo
illuminante del tipo a Lanterna con emissione di 0 cd/klm oltre i
90°.

Infine il relatore ha illustrato 7 motivi per
adottare anche in Veneto un regolamento attuativo simile a quello
della regione Lombardia: 1-
Allineamento dei provvedimenti di legge esistenti ed in corso di
approvazione sul territorio nazionale; 2- Facilità di applicazione
per produttori e progettisti che lavorano su tutto il territorio
nazionale; 3- Adottare i provvedimenti riconosciuti
internazionalmente migliori dal punto di vista della lotta all'IL;
4- Parametri più facilmente verificabili e riconoscibili da
progettisti, amministratori e controllori del territorio; 5-
Necessità di evitare le dispersioni a piccoli angoli perché
maggiormente dannosi (sino a 200km di distanza); 6- L'esperienza e i
documenti elaborati per la LR17/00 diventano immediatamente
disponibili per la LR22/97; 7- I nuovi prodotti puntano tutti ai
limiti della LR17/00 e non a quelli più blandi della
LR22/97.
Il sig. Leopoldo Dalla Gassa presidente di
Venetostellato, Coordinamento Regionale Contro l'Inquinamento
Luminoso (www.venetostellato.it); organismo che raggruppa le
Associazioni di Astrofili venete, oltre ai semplici amanti del
cielo, presidente del Gruppo Astrofili Monte Grappa di Nove, e'
stato l'ideatore e tra gli organizzatori del Convegno Nazionale di
Nove (29/30 Novembre '97) Inquinamento luminoso e Risparmio
Energetico, "Primi Passi Verso un Cielo Pulito".

A quasi cinque anni, dall'entrata in vigore della legge
regionale veneta, la 22/97 "Norme per la prevenzione
dell'inquinamento luminoso", il regolamento previsto dalla stessa e
che entro un anno doveva essere emanato, non è ancora stato
approvato e mai, come in questo caso si può affermare che tutto il
male non vien per nuocere. Nel frattempo, altre leggi regionali sono
state approvate, sette per l'esattezza e la migliore, per quanto
riguarda il contenimento e la riduzione del fenomeno in questione, è
la legge regionale della Lombardia. È per questo, che
VenetoStellato, il coordinamento che raggruppa le Associazioni di
astrofili e non del Veneto, in occasione del convegno di Venezia, ha
presentato ufficialmente la bozza di regolamento, analogo a quello
lombardo, che renderebbe la legge veneta, una delle più moderne ed
efficaci in tema di protezione del cielo stellato e di risparmio
economico.
Leopoldo Dalla Gassa ha anche presentato i primi risultati della raccolta di
firme: in poche settimane sono state già raccolte quasi 6000 firme
per proteggere il cielo stellato e altre 6000 a favore
dell'introduzione in Veneto, in Italia e in Europa dei provvedimenti
della legge regionale 17/2000 della Regione Lombardia e del suo
Regolamento di attuazione.
E' quindi iniziata la parte relativa all'impegno
nella regione veneto. Al tavolo presidenziale si sono seduti l'on.
Luana Zanella, parlamentare dei Verdi alla Camera dei
Deputati, il cons. Maurizio Conte, presidente della VII
Commissione Consiliare (Ambiente) della Regione Veneto e consigliere
della Lega Nord, l'ing. Roberto Morandi dell'assessorato alle
politiche per l'ambiente in rappresentanza dell'assessore Renato
Chisso, trattenuto da impegni di primaria importanza, e il Dr.
Andrea Pellizzari, presidente di Forza Italia Giovani della
provincia di Vicenza e consigliere regionale dell'ANCI.


Il cons. Maurizio Conte, presidente della
VII Commissione Consiliare (Ambiente) della Regione Veneto e
consigliere della Lega Nord, nel suo atteso discorso ha riassunto i
punti salienti dei

precedenti interventi che - ha assicurato -
intende tenere presenti nella redazione del Piano Regionale per la
Prevenzione dell'Inquinamento Luminoso (PRPIL), che avrà tempi
brevi. In particolare si è impegnato a inserire nel PRPIL anche i
provvedimenti della legge della Regione Lombardia 17/2000 e
del suo Regolamento di attuazione, come richiesto dall'International
Dark-Sky Association, da Venetostellato, da Cielobuio, dall'Istituto
di Scienza e Tecnologia dell'Inquinamento Luminoso (ISTIL) e dai
6000 cittadini veneti che hanno firmato finora la petizione. Il suo
intervento si è concluso con un forte applauso di apprezzamento da
parte dei presenti.
L'ing. Roberto Morandi della Direzione
Tutela Ambiente della Giunta Regionale del Veneto è intervenuto
sullo stato del Piano

Regionale per la Prevenzione dell'Inquinamento
Luminoso (PRPIL), approfondendo in particolare l'argomento dei
contributi ai comuni per l'adeguamento degli impianti esistenti,
contributi previsti dalla LR 22/97 ma non assegnati nell'ultimo
anno.
L'on. Luana Zanella parlamentare dei Verdi
alla Camera dei Deputati e presentatrice della proposta di legge
2231 "Disposizioni

per l'individuazione di aree protette
dall'inquinamento luminoso e per l'istituzione dei punti di
osservazione astronomica" ha ricordato l'importanza della protezione
dell'ambiente notturno e del risparmio energetico e ha dato la sua
ampia disponibilità a contribuire ad una rapida approvazione di una
legge nazionale contro l'inquinamento luminoso.
Il Dr. Andrea Pellizzari, presidente di
Forza Italia Giovani della provincia di Vicenza e consigliere
regionale dell'ANCI ha illustrato la campagna di F.I.Giovani di
Vicenza "Illumina la mente: no all'inquinamento luminoso!" per
sensibilizzare l'opinione pubblica

ed imporre questo problema all'attenzione dei
Governi. A questo scopo una delegazione vicentina composta da 25
giovani è partita lunedì 4 marzo alla volta di Bruxelles per essere
ricevuta da rappresentanti del PPE e del Parlamento Europeo e
consegnare ufficialmente in Parlamento un documento contenente
proposte concrete in tema di sensibilizzazione e lotta
all'inquinamento luminoso. Il Capogruppo On. Antonio Tajani si è
impegnato a rivolgere un'interrogazione urgente alla Commissione
Europea e a seguirla personalmente con la collaborazione dell'On
Amalia Sartori e del Coordinatore Provinciale Andrea Pellizzari. Nel
frattempo proseguirà, in collaborazione con associazioni
ambientaliste, astrofile ed di categoria, una campagna di
sensibilizzazione che approderà anche presso la Giunta Regionale
veneta che, bisogna ricordarlo, è stata la prima in Italia a
legiferare in proposito con una legge che però necessita di un
regolamento applicativo aggiornato che, grazie al prezioso lavoro
dell'Istituto di Scienza e Tecnologia dell'Inquinamento Luminoso,
dell'associazione Veneto Stellato e dell'International
Dark-Sky-Association-Italia, si conta di portare all'attenzione del
Presidente Galan. E' auspicabile che misure di questo tipo ottengano
una approvazione trasversale da parte di tutti i gruppi
politici.
A questo punto il Dr. Pierantonio Cinzano
ha letto la proposta di una dichiarazione conclusiva del convegno,
successivamente battezzata nell'ambiente Dichiarazione di Venezia.
In seguito alla discussione avvenuta nella mattina al termine della
relazione del Prof. Francesco Rizzoli sull'inquinamento
luminoso a Venezia è stato proposto l'aggiunta di una parte relativa
alla protezione dell'ambiente notturno a Venezia che egli ha
provveduto a scrivere e a proporre ai convenuti. Al termine la
dichiarazione finale è stata letta ed approvata.

In sintesi i partecipanti al convegno chiedono ai governanti
della Terra, dell'Italia e del Veneto che l'ambiente notturno
venga preservato dall'inquinamento luminoso che ne altera lo stato
naturale e venga conservata alle future generazioni la visione del
cielo stellato. In particolare chiedono loro di adottare nei
rispettivi Paesi leggi contro l'inquinamento luminoso e per la
limitazione della luminosità del cielo notturno con provvedimenti
efficaci quali quelli della legge della Regione Lombardia n. 17 del
27 marzo 2000 premiati e applauditi dalle organizzazioni che
combattono l'inquinamento luminoso. Nelle settimane precedenti al
convegno sono state raccolte quasi seimila firme a sostegno di
queste richieste. I partecipanti inoltre chiedono all'UNESCO e
all'ONU di riavviare il procedimento per dichiarare il cielo
notturno Patrimonio dell'Umanità, bloccatosi per problemi
procedurali. Numerose lettere sono giunte al convegno per sostenere
questa richiesta da Istituti Universitari, Osservatori Astronomici,
studiosi e associazioni di tutto il mondo. Per quanto riguarda la
città di Venezia, i partecipanti chiedono che il suo ambiente
notturno sia considerato parte del patrimonio storico, artistico e
ambientale della città e che venga protetto e salvaguardato.
Chiedono anche che la sua illuminazione esterna notturna, pubblica e
privata, sia progettata ed eseguita adottando le più efficaci misure
esistenti per limitare gli effetti dell'inquinamento luminoso e
ponendo elevata attenzione alla tradizione nello scegliere i livelli
di illuminazione.
Dopo le 18, con un certo ritardo sui tempi
previsti, ha preso avvio l'IDA workshop sulla limitazione
dell'inquinamento luminoso nei paesi dell'Est ("Controlling Light
Pollution in Eastern Countries") sotto la presidenza del Dr. Bob
Gent e con la partecipazione di alcuni esponenti di primo piano
della lotta all'inquinamento luminoso in quei paesi invitati a
Venezia grazie all'UNESCO.

Particolarmente attesa era la relazione del Dr.
Jan Hollan del Nicholas Copernicus Observatory and
Planetarium di Brno nella

Repubblica Ceca, la prima nazione al mondo ad aver
approvato una legge contro l'inquinamento luminoso che si applica
sull'intero territorio nazionale. In Italia sono solo 7 le regioni
con leggi contro l'inquinamento luminoso (46% della popolazione).
Nella legge Ceca (chiamata The Clean Air Act) c'è, tuttavia, solo
una definizione di inquinamento luminoso e un obbligo generico ad
evitare tutti i tipi di inquinamento dell'atmosfera. Si attende
ancora la promulgazione del regolamento di attuazione che fisserà i
provvedimenti da adottare in un modo strutturalmente simile a quello
della legge della Lombardia. Queste misure specifiche dipendono da
un decreto del governo atteso non prima della fine dell'anno. Il
regolamento proposto prevede poche azioni immediate, solo i fasci
luminosi diretti verso l'alto dovranno essere spenti per sempre.
Soltanto gli impianti nuovi o quelli ristrutturati dovranno essere
il più possibile non inquinanti. Sono previste piccole aree di
particolare sensibilità dove anche gli impianti esistenti dovranno
essere resi meno inquinanti entro un termine temporale che per il
momento è stato proposto essere di quattro anni. Si spera che queste
aree, magari col contributo di fondi governativi,diventino esempi da
imitare per altri comuni e regioni che vogliano rendere sostenibile
la loro illuminazione notturna, anche prima della naturale
obsolescenza degli impianti. Un illuminazione sostenibile sarà più
facile da ottenere quando il mercato si sarà sviluppato
conseguentemente.
Il Dr. Korado Korlevic del Visnjan
Observatory di Visnjan in Croatia ha illustrato le attività per
combattere l'inquinamento

luminoso svolte in Croazia e si è lamentato per
l'inquinamento luminoso che le città italiane, soprattutto della
costa, inviano nel suo Paese. Per quanto riguarda le sorgenti nel
loro territorio, Zagreb, Rijeka, Split, Osijek Varazdin e le regioni
turistiche e industriali hanno gli stessi problemi dei Paesi
confinanti. Lika, Gorski Kotar, la Dalmazia, l'Istria centrale,
la Slavonia centrale invece sono poco inquinate e come tali
dovrebbero essere protette. Tutte le località di interesse
astronomico sono in pericolo e anche alcune località di eccezionale
interesse naturalistico sono in condizioni critiche. La Croatian
Dark Sky Association (CDSA) è nata proprio per occuparsi della
scomparsa del cielo stellato, delle farfalle (a questo proposito il
relatore ha mostrato immagini impressionanti di farfalle morte in
apparecchi di illuminazione), di alcuni uccelli e del risparmio
energetico. Impianti di illuminazione totalmente schermati sono
stati installati di recente dai comuni di Visnjan e Porec ma ci sono
anche esempi di lampade schermate fai-da-te. Nella foto
un

cartellone turistico che ricorda il cielo
stellato della Croazia.
Il Dr. Herman Mikuz del Dipartimento di
Fisica dell'Università di Lubiana e dell'AGO and Crni Vrh
Observatory di Lubjana in

Slovenia ha illustrato i passi che si stanno
svolgendo per ottenere una legge contro l'inquinamento luminoso nel
suo Paese. Principali attività la divulgazione del problema, fare
pressione sui politici per approvare leggi contro l'inquinamento
luminoso, misurare la qualità del cielo notturno, educazione
pubblica attraverso i media (TV, radio, press,www), collaborazione
con gli illuminotecnici. I principali momenti sono stati: 1993 Legge
sulla protezione dell'ambiente adottata dalla Assemblea nazionale
dove l'Inquinamento Luminoso era riconosciuto come un tipo di
inquinamento ed era previsto che venisse adottato un regolamento;
1995 primo rapporto sullo stato dell'inquinamento luminoso in
Slovenia; 1997 iniziativa formale al
parlamento nazionale firmata da 15 deputati diretta al governo per
adottare provvedimenti per ridurre l'inquinamento luminoso; 1999
prima bozza della legge preparata dal ministero dell'ambiente; 2001
audizione pubblica sul problema dell'inquinamento luminoso
organizzata dall'Assemblea nazionale; 2001 -2002 alcune nuove installazioni totalmente schermate
sono state installate in vari luoghi; 2002 Marzo, prima discussione
della bozza. Il relatore ha
presentato anche i risultati delle misure di qualità del cielo in
alcuni siti tra cui il Crni Vrh
Observatory. Nella

figura la copertina degli atti
dell'audizione pubblica.
Il Prof. Kollath Zoltan, deputy director
del Konkoly Observatory di

Budapest dell'Accademia delle Scienze ungherese ha
presentato la situazione del cielo
notturno in Ungheria ed ha esposto i progetti, i programmi e le attività svolte per proteggere il
cielo notturno in tale Paese. La sensibilizzazione dell'ambiente
illuminotecnico a questo problema e la sua divulgazione al pubblico
sono senz'altro i primi passi che sono stati intrapresi in
Ungheria.
Infine il Dr.Fabio Falchi, laureato in
Fisica all'Università di Milano con una tesi sul monitoraggio
dell'inquinamento luminoso da satellite svolta presso il
Dipartimento di Astronomia dell'Università

di Padova e coordinatore del progetto
dell'International Dark-Sky Association per il monitoraggio della
brillanza del cielo e dell'estinzione stellare con i CCD, ha
invitato tutti al prossimo incontro europeo DARKSKY 2002 che avrà
luogo il 7 e 8 Settembre 2002 a Lucerna in Svizzera grazie a
Phillipp Heck, infaticabile direttore della Darksky-Switzerland. Per
ulteriori dettagli

si veda il sito internet www.darksky.ch/ds2002/

Al tavolo della Reception era esposta per
consultazione una serie di pubblicazioni sull'Inquinamento
Luminoso.
La risposta della stampa è stata buona con un
comunicato stampa diffuso dall'ANSA ed una prima pagina nei
due principali quotidiani La Nuova Venezia del Gruppo
Espresso-Repubblica ed Il Gazzettino, edizione nazionale.
Altri giornali veneti come il Giornale di Vicenza hanno
riportato la notizia del convegno. Anche RAI 3 e Antenna 3
Veneto hanno messo in onda delle interviste agli organizzatori
durante il loro telegiornale.

Scarica il programma in formato PDF
Scarica il manifesto
Scarica la piantina di Venezia
dal sito di VenetoStellato
L'ISTIL
pubblicherà gli atti del convegno e distribuirà gratuitamente la
pubblicazione in formato PDF via Internet nei siti www.istil.it e
www.venetostellato.it.